RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

Si è svolta ieri, 20 Dicembre 2016, la conferenza stampa MOBIT relativa alla sentenza del TAR del 28 ottobre scorso che ha riconosciuto che l’offerta economica di Autolinee Toscane è basata su un PEF che non rispetta le prescrizioni delle Linee Guida, come espressamente rilevato dalla relazione del CTU.
La stessa relazione afferma che, al contrario, l’offerta di Mobit è corretta e rispettosa delle Linee Guida e che il PEF rispetta le prescrizioni del bando di gara.
In particolare, la perizia, dopo aver rilevato che il calcolo dell’indice di bancabilità (DSCR) di Autolinee Toscane non è corretto, recita letteralmente che “ il metodo di calcolo dell’indice DSCR medio adoperato dalla ricorrente principale MOBIT è corretto”.
Fondamentalmente per questo motivo Mobit ritiene che la sentenza del TAR avrebbe dovuto riconoscerla come legittima affidataria della gara. Ed è principalmente con questa finalità che il Consorzio ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato. “Mobit è oggi la realtà che meglio di qualsiasi altra conosce il territorio toscano e il suo servizio di TPL; le sue consorziate lo gestiscono in tutti i centri urbani inclusi i comuni più piccoli e remoti. – ha affermato nella conferenza stampa di oggi Andrea Zavanella, Presidente di Mobit – Molte Società del consorzio sono partecipate dai Comuni toscani e sono le uniche che possono garantire vera
rispondenza alla domanda di trasporto delle comunità locali delle quali sono diretta espressione.”
Il Presidente Mobit ha anche ricordato che “l’offerta tecnica di Mobit è risultata migliore della concorrente, mentre l’offerta economica presentata da Autolinee Toscane, risultata decisiva ai fini dell’aggiudicazione di gara poi annullata dal TAR, è risultata viziata perché scorretta e trasgressiva delle regole, come riconosciuto con la sentenza del 28 di ottobre del TAR.” Mobit ha deciso di impugnare la sentenza del TAR perché la stessa, pur riconoscendo che l’offerta di Mobit rispetta alla lettera le Linee Guida, finisce poi, paradossalmente, per disporne l’esclusione.
Un’esclusione dettata non già da una violazione di disposizione di gara che ne procuri fondamento, bensì da una contraddittoria interpretazione fatta dal Collegio giudicante, che pur riconoscendo valide le valutazioni fatte dal CTU nella sua perizia, di fatto non le applica nella sentenza.
“Il nostro ricorso – prosegue Zavanella – ritiene anche insoddisfacenti le motivazioni della sentenza  circa le censure di Mobit in ordine alla mancanza dei requisiti di partecipazione da parte di Autolinee Toscane. Tali censure, a nostro parere, sono invece talmente fondate da dover essere accolte non solo sulla base della normativa nazionale (Legge Burlando, ovvero D.Lgs. 422/97 e s.m.i.) ma anche per effetto della normativa europea. Su questo profilo non possiamo escludere che si ravveda la necessità di devolvere la questione alla Corte di Giustizia Europea.” Su questo punto Mobit ne fa posizione di principio “per tutelare dal rischio di concorrenza sleale per manifesto difetto di reciprocità", senza la quale i processi di competizione e di concorrenza per il mercato risultano alterati ed inquinati. “Parlano i fatti. – afferma Zavanella – Noi svolgiamo un servizio perché aggiudicatari di gare pubbliche bandite dagli Enti affidanti della Toscana, mentre RATP svolge il servizio nella regione di Parigi fin dal lontano 1948 senza che ne abbia mai fatta una!”
Sui tempi previsti il Presidente ha affermato: “Mobit spera che il ricorso al Consiglio di Stato procuri una soluzione definitiva in tempi rapidi. L’auspicio è di ottenere pronuncia in pochi mesi, cosicché si possa firmare ed attivare il contratto nel corso del 2017, assicurando ai cittadini i vantaggi recati dagli investimenti in nuovi bus ed in tecnologie”.
Il Presidente ha concluso parlando dei lavoratori: “Buone notizie anche per loro, che si vedrebbero riconosciute le maggiori tutele previste dall’offerta di Mobit (maggior numero di occupati e nessuna trattativa individuale per incentivare all’esodo), nonché mantenimento certo in servizio di tutti gli attuali dipendenti e non solo di quelli in forza al 31/08/2013, gli unici tutelati dal bando di gara e verso i quali Autolinee Toscane ritiene sussistente l’obbligo di subentro.”
Insomma per Mobit il ricorso al Consiglio di Stato è scelta obbligata per concludere positivamente per tutti questa tormentata gara del TPL toscano.